Storia

Nel Parco Nazionale Abruzzo Lazio e Molise i rifugi sono stati costruiti dall'Ente Parco negli anni immediatamente successivi alla sua costituzione avvenuta nel 1923. Questi rifugi erano utilizzati anche per le guardie forestali del Parco durante l'attività di perlustrazione, come quello nei Prati d'Angri in territorio di Villavallelonga.
Nel 1923 i responsabili del Parco, ritennero che l'opera più proficua da svolgere per l'incremento del turismo, doveva essere quella della costruzione o adattamento dell'esistente a rifugio. I fondi furono individuati nel Regio Decreto 4 giugno 1925 n°69 che all'art.5 autorizzò la Cassa Depositi e Prestiti a concedere all'Ente Parco un mutuo di 800.000 lire, destinando una parte di tale somma alla costruzione di altri 16 rifugi e precisamente al Morrone del Diavolo e a Templo, alla Prata di Lecce, a Campomizzo, a Prato Rosso, ai Tre Confini (Rifugio di Iorio), all'Aceretta, ai Prati d'Angri, al Monte Cornacchia, alla Difesa di Pescasseroli, a Campolungo, a Forcadacero, al Fosso di Ciccio, al passaggio dell'Orso, a Zappineti (Belvedere Liscia) e alla Forca Resuni.

Fonte: I primi rifugi nell'Appennino abruzzese. Marcello Borrone
rifugio
rifugio del diavolo in inverno
Il Rifugio del Diavolo è stato ampliato negli anni '60 ed ha ospitato fino al 2010 attività turistiche. Con il progetto dello studio "borronearchitetto" l'edificio è stato recuperato ed adeguato alle vigenti normative, predisposto per la classificazione a Rifugio Escursionistico.
Le opere sono state finanaziate dal Piano di Sviluppo Rurale 2007/2013 Misura 3.1.3.